Sulla spinta del marketing di quest’ultimo periodo sono molte le aziende che pubblicizzano i propri prodotti mettendo in evidenza quali ingredienti nocivi nei cosmetici non sono presenti:
“senza parabeni, senza SLS e SLES, senza sali d’alluminio, senza coloranti, tintura senza ammoniaca….”
Si pone così l’attenzione sul fatto che i sopracitati ingredienti presentano degli inconvenienti soprattutto nel lungo periodo e che le aziende legano il loro valore alla mancanza di questi poco simpatici ingredienti.
Mi preme specificare che con la dicitura ingredienti nocivi nei cosmetici non s’intende un qualcosa di pericoloso per la salute perchè il Regolamento Europeo 1223/2009 tutela proprio la sicurezza del consumatore. Ogni tanto in rete si legge di ingredienti “cancerogeni” nelle creme ma non è vero! Ci vogliono tanto studi mirati per arrivare a questa conclusione. Spesso la disinformazione genera paura, rabbia ed in certi contesti qualche persona ne approfitta per vendere i propri prodotti. Quello che possiamo fare è:
- impara a leggere le etichette
- verifica sempre su siti attendibili
- conosci la storia dell’azienda che sta producendo i cosmetici
Per ingredienti nocivi nei cosmetici s’intendono tutte quelle sostanze che non sono affini alla pelle o all’ambiente e che possono alterare l’equilibrio cutaneo in modo incisivo.
Alcuni esempi di ingredienti nocivi nei cosmetici
Se nel togliere i parabeni, sono introdotti i due “gemellini” tiazolinoni, il problema non è risolto ma solo spostato. Peggio ancora se poi ci ritroviamo del fenossietanolo! I conservanti sono necessari, ma ora le aziende hanno valide alternative rispetto a 40 anni fa.
Se anziché impiegare i tensioattivi schiumogeni sodium lauryl sulfate e sodium laureth sulfate, impiegano i suoi derivati, il problema dell’eccessiva disidratazione rimane lo stesso. Ricorda che la schiuma non serve. Servono solo dei tensioattivi delicati per togliere lo sporco quotidiano.
Se al posto dell’ammoniaca in una tintura per capelli ci mettono i suoi derivati (monoetanolammina, dietanolammina e trietanolammina) dovrebbero far capire in modo più trasparente che comunque sia una tintura ad ossidazione per capelli richiede obbligatoriamente un ambiente alcalino.
Quindi il passo successivo, visto che sei un consumatore attento e consapevole è di leggere bene l’etichetta e non fermarti ai claims dichiarati.
Se assieme all’olio di argan trovi del paraffinum liquidum, prova a chiederti il senso della cosa ed il senso del tuo acquisto. Il derivato del petrolio essendo un pò appiccicoso e di natura grassa, tratterrà con sé l’olio di argan e la pelle non ne beneficerà.
Quindi ricorda… i ” senza… senza … senza” sono il punto di partenza e non di arrivo.
2 risposte
Certo!
Ogni consumatore un minimo attento scarta parabeni,sali d’ alluminio,ammoniaca e paraffina!Ormai conosciuti da quasi tutti…
Chi si è informato un po’ di più riesce ad evitare anche tiazolinoni, fenossietanolo, SLS…e mono/di/tri etanolamina…
Per saperne di più consiglio di acquistare fidandosi di veri professionisti del mestiere (per veri intendo aggiornati e informati).
Meglio ancora restare sempre aggiornati seguendo le informazioni dei professionisti n1…per me sempre Berenice Scarabelli..che forma professionisti ma che con i suoi libri e aggiornamenti di varia natura riesce a far chiarezza anche ai non intenditori-ma volenterosi- di cosmesi
Grazie x le informazioni che ci dai.I tuoi consigli ci sono utili e ci insegnano che leggere le etichette è davvero importante.