atteggiamento networker
Il Giusto Atteggiamento del Networker: Essere Prima di Fare

Cosa distingue chi costruisce un’attività solida nel network marketing da chi si arrende dopo pochi mesi? Non è la fortuna, non è il talento innato. È qualcosa di più sottile e, allo stesso tempo, più potente: l’atteggiamento. L’atteggiamento del networker!

Una premessa che cambia tutto

Quando ho iniziato la mia attività nel network marketing, pensavo che il successo dipendesse principalmente da due cose: avere un buon prodotto e conoscere tante persone. Mi sbagliavo.

Con il tempo ho capito che il prodotto e i contatti sono importanti, certo, ma non sono il cuore della questione. Il cuore sei tu. Il modo in cui ti poni, il motivo per cui fai quello che fai, la chiarezza che hai dentro. Le persone non si uniscono a un’azienda: si uniscono a te, prima ancora di sapere cosa vendi.

Questo articolo nasce dalla mia esperienza e dalle riflessioni che ho fatto in questi anni. Non troverai formule magiche o promesse di guadagni facili. Troverai domande, spunti, e forse qualche verità scomoda su cosa significa davvero fare questo lavoro con il giusto atteggiamento.

Il primo passo: scegliere con consapevolezza

Prima di parlare di atteggiamento, c’è una scelta fondamentale da fare: l’azienda con cui collaborare. E questa scelta non può essere casuale.

Ci sono migliaia di aziende nel mondo del network marketing. Alcune serie, altre meno. Alcune allineate con i tuoi valori, altre no. Come orientarsi?

Ecco alcuni criteri che mi hanno guidata:

Solidità e storia. Un’azienda che esiste da almeno sette anni ha superato le fasi critiche iniziali e ha dimostrato di avere basi solide. Non è garanzia assoluta, ma è un buon indicatore.

Valori condivisi. I prodotti passano, i trend cambiano, ma i valori restano. Chiediti: questa azienda rappresenta qualcosa in cui credo? I suoi principi sono allineati con i miei? Se la risposta è no, prima o poi sentirai un attrito interno che ti frenerà.

Piano compensi meritocratico. Nel network marketing etico, i guadagni dipendono dal tuo impegno reale, non dalla tua posizione iniziale. Verifica che il piano compensi premi chi lavora, non chi è arrivato prima.

Formazione continua. Un’azienda seria investe nella crescita dei propri collaboratori. La formazione non è un optional: è ciò che ti permette di evolvere da principiante a professionista.

Esercizio: la mappa della scelta

Se stai valutando un’opportunità o vuoi verificare se la tua scelta attuale è quella giusta, prova questo esercizio.

Prendi un foglio e rispondi a queste domande:

  1. Perché ho scelto (o sto considerando) questa azienda? Scrivi tutto ciò che ti viene in mente, senza filtri.
  2. Quali sono i tre valori più importanti per me nella vita? (Se non li hai mai definiti, questo è un ottimo momento per farlo.)
  3. Questi valori sono rispecchiati dall’azienda? Sii onesta con te stessa.
  4. Cosa mi entusiasma di questa opportunità? Cosa mi spaventa?
  5. Tra un anno, cosa vorrei aver costruito?

Rileggere le tue risposte ti darà chiarezza. E la chiarezza è il primo ingrediente del giusto atteggiamento.

Il tuo business non è l’azienda: sei tu

Questo è forse il concetto più importante da interiorizzare: l’azienda ti dà gli strumenti, ma il business lo costruisci tu.

Puoi avere il prodotto migliore del mondo, ma se non sai comunicare il suo valore, resterà sullo scaffale. Puoi avere un piano compensi generoso, ma se non ti muovi, non guadagnerai nulla.

Il denaro e il successo non sono nell’azienda. Sono nella tua capacità di creare relazioni autentiche, di farti conoscere, di attrarre le persone giuste. E qui arriviamo al nocciolo della questione.

Attrarre, non inseguire

C’è una domanda che mi faccio spesso prima di compiere un’azione: “Questa cosa mi porta ad andare verso le persone o a far arrivare le persone da me?”

La differenza è enorme.

Andare verso le persone significa inseguire, spingere, cercare di convincere. È faticoso, spesso frustrante, e raramente funziona nel lungo termine.

Far arrivare le persone da te significa diventare un punto di riferimento, una fonte di valore, qualcuno che gli altri cercano perché ha qualcosa di interessante da offrire. Non parlo solo di prodotti: parlo di contenuti, idee, energia, autenticità.

Cosa significa in pratica?

Significa smettere di spammare messaggi copia-incolla a chiunque. Significa non presentare l’opportunità a “cani e porci” senza aver prima costruito un minimo di relazione. Significa chiederti, prima di proporre qualcosa: questa persona è davvero interessata, o è solo trascinata dal mio entusiasmo momentaneo?

Il networker professionista non ha fretta. Sa che le relazioni autentiche richiedono tempo. Sa che un “no” oggi può diventare un “sì” domani, se il terreno è stato preparato con cura.

Riflessione: come ti stai presentando al mondo?

Fermati un momento e pensa agli ultimi tre mesi della tua attività.

  • Quante volte hai inviato messaggi standardizzati senza personalizzarli?
  • Quante volte hai parlato del tuo prodotto o della tua opportunità senza prima ascoltare l’altra persona?
  • Quante volte hai sentito di “dover” convincere qualcuno?

Non c’è giudizio in queste domande. Ci siamo passati tutti. Ma la consapevolezza è il primo passo per cambiare.

Ora chiediti:

  • Cosa posso offrire di valore alle persone, oltre ai miei prodotti?
  • Come posso diventare qualcuno che gli altri vogliono seguire?
  • Quali competenze devo sviluppare per crescere come professionista?

Networker o venditore? Una distinzione importante

Uno dei blocchi più comuni in chi si avvicina al network marketing è il timore di “diventare un venditore” — inteso come quella figura insistente, pressante, che cerca di rifilarti qualcosa a tutti i costi.

Lasciami dire una cosa chiaramente: quel modello di vendita è morto. Non funziona più, e forse non ha mai funzionato davvero. Le persone oggi sono informate, hanno accesso a infinite alternative, e riconoscono al volo chi sta cercando di manipolarle.

Il networker non è un venditore nel senso tradizionale. Ecco le differenze che ho osservato:

Il networker è prima di tutto un consumatore entusiasta. Conosce i prodotti perché li usa, li ama, ne ha sperimentato i benefici sulla propria pelle. Quando ne parla, non sta “vendendo”: sta condividendo un’esperienza autentica. E questa autenticità si sente.

Il networker sviluppa competenze ampie. Leadership, empatia, capacità di costruire un team, generosità nel condividere il proprio sapere. Sono abilità che vanno ben oltre la vendita e che ti arricchiscono come persona, indipendentemente dai risultati economici.

Il networker lavora con gli altri, non contro gli altri. Condivide le sue strategie con il team, celebra i successi altrui, sa che la crescita degli altri è anche la sua crescita. È l’opposto della competizione sfrenata del venditore tradizionale.

Esercizio: il tuo identikit da networker

Prova a rispondere a queste domande per definirti come professionista:

  1. Quali prodotti uso personalmente e perché li amo? (Se non li usi o non li ami, c’è un problema di base da affrontare.)
  2. Quali sono le tre competenze che ho sviluppato da quando faccio questo lavoro?
  3. Quali sono le tre competenze che vorrei sviluppare nei prossimi sei mesi?
  4. Come descriverebbe il mio modo di lavorare una persona del mio team?
  5. Come vorrei che mi descrivesse tra un anno?

Questo esercizio ti aiuta a vedere dove sei e dove vuoi andare. E ti ricorda che il network marketing, fatto bene, è un percorso di crescita personale oltre che professionale.

Il lavoro più importante: quello su te stesso

C’è una verità che ho imparato sulla mia pelle: questo lavoro è uno specchio. Ti mostra chi sei, cosa ti blocca, dove devi crescere.

Se hai paura del rifiuto, il network marketing te la metterà davanti ogni giorno. Se fai fatica a chiedere, dovrai imparare. Se tendi a mollare quando le cose si fanno difficili, sarai messa alla prova.

Ma è proprio qui che sta la bellezza. Ogni ostacolo è un’opportunità per evolvere. Ogni “no” è un invito a migliorare. Ogni momento di dubbio è una chiamata a rafforzare la tua visione.

Il giusto atteggiamento non è qualcosa che si ha o non si ha. È qualcosa che si costruisce, giorno dopo giorno, scelta dopo scelta (link).

Esercizio finale: la tua intenzione quotidiana

Ti lascio con una pratica semplice che puoi fare ogni mattina.

Prima di iniziare la tua giornata lavorativa, fermati un minuto e chiediti:

  • Con quale energia voglio affrontare oggi?
  • Cosa voglio dare alle persone che incontrerò?
  • Qual è l’unica cosa che, se fatta oggi, farà davvero la differenza?

Non serve scrivere pagine. Bastano poche parole, dette con intenzione. Questo piccolo rituale ti aiuta a partire centrata, a ricordarti perché fai quello che fai, e a non farti travolgere dalla frenesia del “fare” dimenticando l'”essere”.

Conclusione

Il giusto atteggiamento del networker non si misura in post pubblicati, messaggi inviati o vendite chiuse. Si misura nella qualità delle relazioni che costruisci, nella coerenza tra ciò che dici e ciò che fai, nella tua capacità di restare autentica anche quando sarebbe più facile non esserlo.

È un lavoro su di te prima che sugli altri. È un percorso di crescita che va ben oltre il business.

E forse è proprio questo che rende il network marketing così speciale: non ti chiede solo di vendere qualcosa, ti chiede di diventare qualcuno.

Se questo articolo ti ha fatto riflettere, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi. E se conosci qualcuno che sta muovendo i primi passi in questo mondo, condividilo: potrebbe essere la riflessione di cui ha bisogno.

 

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