Berenice Scarabelli

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Bellezza Sostenibile

paraffina
Paraffina cosmetica: ti spalmeresti petrolio sulla pelle?

Paraffina cosmetica…chi già conosce un po’ di cosmetologia sa che “petrolatum, paraffinum liquidum, ozokerite…” sono solo alcuni degli ingredienti di derivazione petrolifera che purtroppo si trovano ancora nei prodotti cosmetici anche di farmacia.

Paraffina cosmetica
Ti spalmeresti petrolio sulla tua pelle?

Il petrolio è un prodotto NATURALE. Ce lo fornisce la Madre Terra e viene estratto e raffinato per ottenere il gasolio, la benzina ed altri solventi chimici. Durante il processo di distillazione, si ottengono dei sotto prodotti, successivamente destinati ai prodotti cosmetici. Ovviamente per poterli impiegare nella cosmesi, dovranno essere sottoposti a processi di purificazione.

Ma è sufficiente tutto ciò?

La sicurezza del derivato petrolifero dipende dal grado di raffinazione il cui costo di lavorazione ovviamente sale di molto. Il potenziale cancerogeno deriva proprio dalle impurità presenti. In ambito cosmetico devono esserci i requisiti di purezza (almeno per i cosmetici made in UE!) per poter impiegare un certo tipo di paraffina.

La domanda però rimane sempre la stessa: è sufficiente impiegare un derivato petrolifero purificato e certificato ISO9002 sulla pelle?

La risposta rimane sempre NO!

Chimicamente gli idrocarburi paraffinici sono molecole lineari, sature di atomi di idrogeno e carbonio. In base al numero di atomi di carbonio, possono essere fluide, semisolide o solide. Le aziende produttrici sono in grado di offrire un’ampia varietà di vaseline, che si differenziano per caratteristiche chimico-fisiche. Gli esempi più noti di paraffina cosmetica sono:

  • PETROLATUM
  • PARAFFINUM LIQUIDUM
  • CERA MICROCRISTALLINA
  • CERESINA
  • OZOCHERITE

L’uso di una vaselina piuttosto che di un’altra risponde solo ad esigenze tecnologiche di formulazione. I vantaggi che il formulatore ha sono: stabilità, sono incolori, inodori, facilmente profumabili, assenza di ossidazione ed irrancidimento (immaginate quanto tempo ha un giacimento di petrolio!).

Gli svantaggi derivanti dall’uso di paraffina cosmetica rimangono tutti a carico della pelle e dell’ambiente. Infatti i derivati petroliferi comportandosi come delle pellicole di plastica inizialmente eviteranno la fuoriuscita di acqua (TEWL) con un illusorio effetto idratante. A lungo andare però il follicolo pilifero si riempirà di paraffina e non riuscirà nè ad espellere il sebo prodotto nè ad allontanare i batteri depositatisi in essa.

PARAFFINA COSMETICA/PELLE

  • PETROLATUM:

    È una miscela di idrocarburi ad alto peso molecolare, una massa incolore o bianco-traslucida. Viene usata per dare più consistenza alla formulazione cosmetica. Fino a poco tempo fa era considerata una miscela inerte che non penetrava nella pelle. Oggi invece il petrolatum è stato classificato come sostanza CMR2 (Direttiva delle Sostanze Pericolose 67/548/CEE) ovvero è stato inserito nell’elenco delle sostanze cancerogene, mutagene, tossiche per la riproduzione dell’uomo. Il petrolatum spesso presente nelle paste per i sederini dei bimbi rimane molto ben adeso alla loro pelle delicata impedendone la corretta traspirazione della pelle stessa e causandone la macerazione. La dermatologa Riccarda Serri così scrive nel suo libro “Cambio Pelle”: […] tali ingredienti non danno allergie immediate, vero, ma se consideriamo che i cosmetici utilizzati per i primi 9 mesi di vita condizionano il comportamento della pelle per il resto dell’esistenza, capiamo quanto sostanze del genere possono essere nocive una volta accumulate.
  • PARAFFINUM LIQUIDUM:

    Ha consistenza oleosa, ed è maggiormente impiegato nelle cosmesi tradizionali perchè compatibile con le sostanze funzionali ed è inalterabile nel tempo. In UE si chiama paraffinum liquidum, mentre negli USA è indicata come mineral oil. Non presenta alcuna affinità con la pelle, anzi crea un’innaturale barriera impermeabile (effetto pellicola) che porterà a bloccare la naturale traspirazione di acqua. L’acqua non riuscendo ad evaporare rimane sulla pelle, macerandola e rendendola più permeabile all’ingresso di microrganismi (infezioni) o sostanze chimiche (dermatiti da contatto). Inizialmente la pelle manifesterà un effetto idratante che però è illusorio e con il tempo la pelle diventerà più vulnerabile. Il continuo uso di derivati petroliferi porterà a COMEDOGENESI (sviluppo di punti neri e bianchi) e ad ACANTOSI (alterato sviluppo delle cellule dello strato spinoso dell’epidermide)… insomma sarà come scoperchiare un vulcano rimasto in silenzio parecchio tempo!
  • CERA MICROCRISTALLINA:

    Si tratta di miscele molto complesse di idrocarburi saturi, ricavate per estrazione con solvente dal residuo della distillazione del petrolio. Rispetto alla paraffina, anch’essa cerosa, fonde a temperature ancora più elevate, sono più plastiche ed adesive. Sono usate per prodotti decorativi come rossetti in sticks, matite…).
  • OZOCHERITE:

    È un prodotto di natura bitumisona (il bitume è una miscela di idrocarburi ottenuta dal residuo della distillazione del petrolio) di consistenza cerosa. E’ impiegato come succedaneo della cera d’api e lo si torva soprattutto in stick per labbra. Tutti i derivati del petrolio presenti nello stick per labbra danno un effetto illusorio di morbidezza in quanto se momentaneamente porta ad una maggior morbidezza, dall’altra parte invece porta alla formazione di punti neri attorno alla bocca (tappa l’ostio follicolare) e alla maggior secchezza che induce a consumarne di più.
  • CERESINA:

    Ottenuta dalla purificazione dell’ozocherite.

PARAFFINE/AMBIENTE

Non contenti di che danno recano alla pelle, pensiamo a che danno recano al nostro mare! Quando ci laviamo tutto va giù per lo scarico del lavandino e della doccia e dove va a finire se non nel mare? Siamo in 500 milioni di abitanti in Europa e se tutti ogni giorno riversiamo attraverso gli scarichi derivati del petrolio di derivazione cosmetica, a fine anno abbiamo creato una chiazza molto grande nel mare. L’olio disperso nell’acqua può andare a formare una sottile pellicola impermeabile che impedisce l’ossigenazione e disturba l’ecosistema acquatico del mare favorendo la crescita anomala di certe alghe. E’ impressionante pensare che 1 kg di olio/paraffina va ad inquinare 1000mq di superficie d’acqua.

L’ambiente è ciò che lasciamo in eredità ai nostri figli. Se l’integrità e la bellezza della pelle è per molti considerata secondaria o irrilevante, l’ambiente è un bene di tutti a cui ciascuno non può sottrarsi come responsabilità.


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