E torniamo alla nostra intervista con i microrganismi che ci illustrano quali sono i conservanti nei cosmetici più temuti e fastidiosi.
Una sostanza chimica ha azione antimicrobica quando riesce ad impedirne lo sviluppo dei m.o. o quando li uccide direttamente. In laboratorio questa capacità viene valutata mediante il test “challenge test” ovvero nel cosmetico o nell’alimento a cui viene aggiunto un sistema conservante, si inoculano diversi batteri e muffe e si vede dopo quanto tempo si formano le colonie microbiche (UFC/g).
m.o.
Verissimo quanto hai detto sul challenge test, difatti gli umani hanno così scoperto che ci sono sostanze più forti (che noi temiamo di più) ed altre meno forti. Poi ci sono alcune sostanze che a noi fanno il solletico e che certi umani pensano essere efficaci (esempio il solo limone), ah ah ah!!! C’è da dire che più le sostanze chimiche sono forti per noi e più lo sono anche per gli essere umani, visto che pure voi siete fatti di cellule vive!
Un buon cosmetico ed un sano alimento lo sono quando sono FRESCHI e non quando hanno durate assurde …di un paio di anni! Mangiare cibo semplice e poco manipolato da una parte e usare cosmetici affini alla pelle ed il più freschi possibile dall’altra è la cosa migliore per le cellule umane.
In merito all’ alimento è importante mangiare cibo VERO e SEMPLICE che solo Madre Natura sa darci ad ogni stagione. Ogni stagione ha i suoi frutti rimane il detto più saggio con il quale possiamo continuare a scegliere cosa mangiare.
Per un cosmetico è importante che abbia data di scadenza (mese/anno) e non PAO (period after opening) e che sia fatto con sostanze vegetali e non di derivazione petrolchimica.
Ovviamente se fatto con materie vegetali sarà più appetibile ai m.o. e quindi dovranno essere attuate tutta una serie di procedure per la conservazione.
Alcuni sistemi di conservanti nei cosmetici
1. Benzoic Acid/ Sodium e Potassium Benzotate
Si tratta di una molecola presente nella frutta (mirtilli) ma anche cannella, funghi e chiodi di garofano. Spesso viene ottenuta per via chimica a partire dal toluene. E’ attivo contro i batteri Gram positivi e negativi ed è attivo a pH =5. Se il valore di pH aumenta, si trasforma nel sale corrispondente che non è molto attivo. E’ usato per conservare alimenti (E210) come semiconserve di pesce, caviale, pasta di olive e bibite analcoliche ma anche come conservante di cosmetici e farmaci. Se l’acido benzoico si trova in presenza di vitamina C (acido ascorbico) e luce, parte una reazione chimica che porta alla formazione di benzene, sostanza tossica per l’uomo! Seppur in minima quantità, è sempre il bioaccumulo che deve essere tenuto in considerazione.
E’ un prodotto innocuo alle dosi di impiego, non si accumula nell’organismo umano perchè viene eliminato con le urine. Può però creare irritazioni gastriche o reazioni allergiche ai soggetti asmatici o allergici all’aspirina.
In genere l’acido benzoico, visto che il suo potere conservante non è altissimo, si trova assieme ad un altra sostanza conservante che è l’acido sorbico.
Il suo potere conservante è paragonabile alla pastorizzazione.
2. Sorbic Acid/ Sodium e Potassium Sorbate
Si tratta di una molecola (acido grasso) derivante sempre principalmente dal sorbo ed impiegata per alimenti, cosmetici e farmaci. Agisce a pH acido ed è più attivo contro i funghi in quanto inibisce i sistemi enzimatici delle cellule fungine. L’aggiunta di acidi (pH 4,5) e di sale da cucina ne aumenta la sua efficacia. Nel mondo alimentare viene indicato con la sigla E200, ha una tossicità estremamente limitata e per questo molto usato negli alimenti. E’ importante che l’acido sorbico sia addizionato a prodotti igienicamente ineccepibili perchè altrimenti può essere metabolizzato dagli stessi m.o. risultando così inefficace.
La sua aggiunta è ammessa nei prodotti da forno, pane a cassetta, frutta secca, preparazioni a base di frutta, margarina, grassi, oli, formaggi, maionese, ravioli e tortellini.
Per quanto riguarda i cosmetici queste due molecole rappresentano dei buoni conservanti, decisamente da preferire rispetto ai vari “thiazolinoni” o ai parabeni.
In fondo vale sempre la regola che è meglio un cosmetico al cui interno sono presenti dei conservanti, piuttosto che uno che non li abbia affatto e che non abbia nemmeno adottato altre strategie fisiche di conservazione.
Ecco perchè io ho scelto l’azienda Ringana, quale soluzione ad una cosmesi “da consumarsi entro il”, appunto la cosmesi fresca.