Il “propylene glycol” è un composto ottenuto sinteticamente in laboratorio e si presenta in forma di liquido viscoso, igroscopico, solubile in acqua ma anche in etere, acetone e cloroformio. Per queste sue caratteristiche è usato in cosmesi sia per la capacità di legare l’acqua che per la capacità di sciogliere e disperdere gli oli essenziali e le fragranze.
Andiamo ora a ragionare quale potrebbe essere la sua INTERAZIONE CON LA PELLE:
- capacità di legare l’acqua: se c’è umidità nell’ambiente esterno il propylene glycol cattura quest’acqua e la cede alla pelle con effetto idratante. Questo succede però se è presente in piccole quantità e quindi se figura tra le ultime posizioni degli ingredienti cosmetici. Ma cosa succede se è presente in elevata quantità (50%) e l’ambiente è secco? dove va a prendere l’acqua se non dalla nostra pelle causando così uno spiacevole effetto disidratante? Spesso accanto al propylene glycol si nota la presenza di filmogeni come carbomer, paraffinum liquidum e i vari -methicone che ovviano alla sensazione.
- capacità di legare e disperdere gli oli essenziali: il propylene glycol non fa differenza tra grassi del cosmetico e quelli della nostra pelle. Non dice mica “tu si che ti solubilizzo” e “tu no che non ti solubilizzo perchè sei troppo importante!” Se una sostanza chimica solubilizza i grassi, non guarda in faccia chi ha di fronte, lo fa punto e basta. Cosa pensate possa succedere alla barriera epidermica? Ovviamente andrà a solubilizzare anche il sebo ed il lipidi epidermici con conseguente aumento della disidratazione e secchezza della pelle. Togliere il fisiologico grasso della pelle significa anche renderla più permeabile all’ingresso di sostanze indesiderate e microrganismo, con rischio maggiore di dermatiti.
Forse qualcuno di voi potrebbe pensare che sia un’esagerazione, una “para”, ma il fatto è che l’uso scorretto di prodotti chimici provoca danni nel lungo tempo. Immaginiamo di mangiare sempre male e nutrire tanta rabbia, cosa potrebbe accaderci? Nel lungo tempo ne verrà compromesso duramente il nostro fegato!!!! (occhio che il fegato non perdona e non dimentica!). E cosa ci fa pensare che non sia cosi’ anche per l’organo pelle? Mettiamo incuranti troppe sostanze chimiche e pretendiamo che queste ci facciano pure bene e che qualche miracolo anti-age accada veramente?
Purtroppo il propylene glycole non è l’unico… ci sono altre molecole appartenenti sempre alla famiglia dei glicoli e sono butylene glycol, pentylene glycole i cui effetti sono molto simili e che quindi consiglio di evitare. Leggere l’etichetta e comprenderla in pieno è un nostro diritto di informazione e libertà di scelta.
Propylene glycol in cosmesi
- prezzo materia prima molto basso (deriva dal petrolio),
- per trattenere l’acqua del cosmetico. Come detto sopra se usato a piccole dosi ha azione umettante, se usato ad alte dose ha azione disidratante la pelle,
- per dare più plasticità in cosmetici privi di acqua,
- come emulsionante per legare la fase acquosa ed oleosa insieme,
- forte capacità di estrazione (azione solvente) di sostanze vegetali dalle piante …in questo non ha proprio senso trovarselo al secondo o terzo posto, dovrebbe eventualmente essere presente in piccole tracce e quindi figurare nelle ultime posizioni dell’INCI
Tristi curiosità… DOVE LO SI TROVA OLTRE CHE NEI COSMETICI?
- ha una struttura chimica simile all’antigelo dei motori delle auto! e lo si trova nei prodotti per radiatori. Lasciamolo quindi al motore della nostra auto, non alle creme destinate alla nostra pelle o a quella dei più piccini
- lo si trova negli aromatizzanti alimentari per dolci oppure come addensante per salse … se potete farne a meno è MOLTO meglio! Lo trovate con la sigla E405. Può provocare reazioni allergiche e se ingerito in elevate quantità può modificare il metabolismo.
- lo si trova in certi liquidi per le sigarette elettroniche… assicuratevi di prendere i liquidi di qualità e chiedete anche qui informazioni in merito. Il dibattito tra sigaretta normale ed elettronica è molto delicato e merita di essere approfondito da esperti.
Allego il file di approfondimento su questo ingrediente: