Berenice Scarabelli

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Bellezza Sostenibile

frazione insaponificabile
Frazione insaponificabile dell’olio in cosmesi

La frazione insaponificabile dell’olio è una materia cosmetica di grande interesse perché estremamente DERMOAFFINE e dalle proprietà: RASSODANTE, IDRATANTE.

Che cos’è e come si ottiene la cosidetta “frazione insaponificabile dell’olio“?

Lo dice la parola stessa! É una parte degli oli che non rientra nella formazione del sapone. Questo perché chimicamente è fatta da molecole grasse che non reagiscono alla presenza di una sostanza basica forte.

La reazione chimica per ottenere il sapone prevede l’aggiunta all’olio naturale (qualsiasi sia) di una base forte (soda caustica o potassa caustica). Come prodotto si ottiene appunto il sapone, l’acqua, la frazione insaponificabile dell’olio e la glicerina.

1) SAPONE

Quando gli oli e burri vegetali sono fatti reagire con una sostanza alcalina come la soda o potassa caustica (che sono basi molto forti), si innescherà una reazione acido base tra gli acidi grassi e la sostanza basica. Quello che si ottiene è il sale più acqua. Il sale, detto anche SAPONE. Non si tratta d’altro che l’acido grasso reso idrofilo, perché in grado di rimuovere e solubilizzare lo sporco.

Oltre al sale, durante la reazione, si forma anche la glicerina. Nel sapone artigianale essa non viene separata dal risultato finale, ottenendo così saponi naturalmente ricchi di glicerina e, dunque, idratanti. Nella produzione industriale del sapone invece, anche nelle produzioni di saponi da farmacia o da erboristeria, la glicerina viene separata dal sapone. Questo mediante l’utilzzo di cloruro di sodio (sale da cucina) per poter essere poi rivenduta all’industria farmaceutica, cosmetica e militare per altre produzioni. Spesso per mantenere una minima qualità di glicerina nel sapone ne viene aggiunta un po’ in seguito. Da qui la composizione di alcune saponette nel cui INCI è indicata anche la glicerina (oltre al cloruro di sodio). Ciò significa che non sono più ricche dei saponi artigianali, bensì più povere!

Il sapone proprio perché ottenuto sfruttando una reazione acido-basica, tenderà a sviluppare durante il risciacquo, un pH alcalino tra 9-10. Un valore decisamente troppo basico rispetto al pH della nostra pelle. Il mio personale consiglio è di evitare le saponette per uso frequente in quanto si altera il film idrolipidico e la barriera naturale della pelle.

frazione insaponificabile dell'olio

2) FRAZIONE INSAPONIFICABILE DELL’OLIO

Tutto ciò che non reagisce con la soda caustica, prende il nome di FRAZIONE INSAPONIFICABILE. Si tratta di un mix di molecole chimiche come steroli (beta-sitosterolo, avenasterolo, campesterolo, stigmasterolo), cere, squalene che non reagendo rimangono in soluzione.

Dal punto di vista della cosmesi tale frazione insaponificabile dell’olio ha la capacità interessante di:

  1. stimolare la produzione di collagene ed elastina. Ne deriva un effetto TONIFICANTE/ELASTICIZZANTE per la pelle e vasi sanguigni
  2. idratare molto bene la pelle ripristinando la barriera epidermica. Produce un effetto IDRATANTE/CICATRIZZANTE per l’epidermide

Per questi motivi sono delle ottime sostanze funzionali da usare sia per la cosmesi per pelli mature, ma anche per pelli secche e delicate o per la pelle del bambino.

L’azione della frazione insaponificabile nel derma si traduce in una attivazione del metabolismo dei fibroblasti attraverso l’aumento dell’attività enzimatica cellulare. In questo modo i fibroblasti stessi sono stimolati a produrre più COLLAGENE SOLUBILE, che dà turgore alla pelle.

frazione insaponificabile dell'olio

Il collagene presente nelle creme o nelle maschere per il viso ha un peso molecolare troppo elevato per poter penetrare fino al derma. Per questo la sua funzione si svolge esclusivamente sulla superficie cutanea, con un buon effetto idratante e tensore. Un’eccessiva penetrazione di questa molecola di derivazione animale potrebbe però portare a problemi irritativi e di intolleranza.

Grazie poi alla loro azione sul connettivo gli insaponificabili possono essere utilizzati con buoni risultati nel trattamento della cellulite e della couperose. Svolgono infatti una AZIONE RINFORZANTE SULLA PARETE DEI CAPILLARI SANGUIGNI.

Molto importante sembra anche l’effetto degli insaponificabili sulle pelli soggette a scottature solari grazie alle loro PROPRIETA’ FOTOPROTETTIVE. I grassi aiutano la prima protezione della pelle esposta ai raggi UV.

L’azione di ripristino della barriera epidermica è utile anche in caso di abrasioni (post ceretta ad esempio,  per pelli secche o con DERMATITE. Una vera manna per chi soffre di dermatite atopica.

Quali sono gli oli più ricchi in frazione insaponificabile?

Gli oli più pregiati sono l’olio oliva, di avocado e di soia.
Oggi gli insaponificabili vengono abbinati a vitamine, derivati vegetali quali i fitosomi di estratti vegetali, liposomi, filtri UV-A . In tal modo si crea una vastissima serie di cosmetici contro l’invecchiamento e il rilassamento cutaneo, le rughe, nonché per mantenere o stimolare l’elasticità della pelle.

Nel suo celebre  “Manuale di Cosmetologia”  (1998)  Gianni Proserpio scriveva: “…tra un antirughe contenente insaponificabile ed uno che si dichiara a base di DNA la scelta a favore del primo è immediata. Non si è mai visto il lisato di un DNA bovino agire da antirughe, mentre la letteratura sugli insaponificabili è ampia e documentata”.

E se vuoi approfondire di più il mondo dell’INCI in chiave ecologica, ti invito a leggere il mio libro “Cosmesi Ecologica

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