Investire su sé stessi

Non si sbaglia mai ad investire su sé stessi perché equivale ad investire su sé stessi, sul proprio cervello e cuore… è vincente e lo porti sempre con te!

investire su sé stessi
Investire su sé setssi

Chi non continua a formarsi, aggiornarsi, prima o poi arriverà ad un punto in cui sente di non progredire più. E se nella vita non si ha la sensazione di una progressione, si inizia a perdere l’attenzione e l’interesse per quello che si sta facendo. Si inizia a vivere cercando di scappare da dove si è perché quel bisogno di crescere insito nella natura umana non viene più soddisfatto.

Il non investire su sé stessi significa anche vivere la vita secondo le regole di qualcun’altro, in quanto una volta arrivati ad uno step lavorativo od emotivo che sia, per salire al livello superiore è necessario acquisire nuove informazioni e strumenti.

E dove le trovi? Come le fai tue?

Questo significa investire su sé stessi e crescere come persone.

Ma cosa significa concretamente investire su sé stessi?

Per me significa chiedersi sempre “come posso essere meglio?” Ho scritto essere e non fare perché quando si è al meglio tutto quello che si fa, lo si fa bene e con meno fatica. Arriva molto di più anche agli altri la tua passione che alimenta la vita stessa. Essere al meglio equivale ad essere pronti al cambiamento proprio perché è fisiologico (la natura stessa ci insegna che le cose stagnanti hanno vita breve) e non si può resistere ad esso: o lo cavalchi o ti estingui come hanno fatto i dinosauri!

E per cavalcare il cambiamento ed essere meglio cosa si può fare? beh molti spunti ce li danno le persone che già stanno facendo un certo tipo di crescita personale e spirituale. Se non ne conosci, inizia a leggere la biografia dei grandi uomini e donne ed inizia ad osservare che atteggiamento hanno avuto e come hanno svolto le loro azioni. E se questo non basta, continua a formarti.

Quando una persona ha successo, non può essere sempre una “questione di culo” ma di attitudine a fare le cose.

Oppure inizia a frequentare corsi che ti spronano ad andare dal punto A al punto B o ancora presta molta attenzione al tuo “GRUPPO DEI PARI“.

Ray Kurzweil afferma che il progresso non è lineare ma esponenziale: se nel 1900 ci volevano 150 anni per raddoppiare la conoscenza, oggi ne servono solo 2 anni e nel 2020 basteranno solo 72 giorni! Nel 21° secolo non avremo 100 anni di progresso ma 20.000!!!! E quindi bisogna davvero muoversi, se non si vuole fare la fine dei dinosauri!

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