Berenice Scarabelli

Berenice Scarabelli

Bellezza Sostenibile

pelle al sole
La pelle al sole

La “cura” della pelle diventa protagonista ogni estate. Si parla spesso ma mai abbastanza di come proteggere della pelle al sole. Cerchiamo di capire il perché veramente i consigli che dermatologi e medici dicono in merito all’esposizione solare.

Ecco spiegate alcune “istruzioni d’uso” per grandi e piccini.

  • Parola d’ordine: “IDRATARSI”! bere tanta acqua, per sopperire alla perdita che si ha con la sudorazione. Evitare i succhi di frutta già pronti che sono troppo carichi di zuccheri che, non solo apportano calorie vuote, ma, al pari del sale, disidratano le cellule. Se pensiamo che siamo fatti per il 65-70% di acqua, non possiamo pensare che il nostro primo elemento vitale non debba essere introdotto. Esponendoci al sole perdiamo grandi quantità di acqua non solo con la sudorazione ma anche con il vapore acqueo che emettiamo con i polmoni e la traspirazione della pelle. Ecco perché è importantissimo bere acqua. La quantità di acqua raccomandata si aggira sempre tra 1,5-2 litri al giorno. Attenzione a non bere acqua troppo fredda come verrebbe da fare solo perché abbiamo molto caldo, perché rischiamo di stressare il nostro apparato digerente. Buona norma sarebbe tenere per un paio di secondi l’acqua troppo gelata in bocca per poi deglutirla.
dieta per la pelle
  •  MANGIARE FRUTTA E VERDURA dei 5 colori che rappresentano ottimi antiossidanti che combattono i radicali liberi. I radicali liberi sono molecole molto aggressive che si generano con i raggi UV e che vanno a danneggiare silenziosamente le nostre cellule. Sono dei “killer silenziosi”. Madre natura ci ha fornito i colori sgargianti della frutta e verdura che sono degli ottimi protettori. Quindi anche ai più piccini è importante cercare di evitare di offrire loro patatine, gelati o altro ma abituarli fin da subito a mangiare frutta e verdura sotto l’ombrellone. Ricordate che i piccini imparano dai grandi e se voi offrite loro una carota, un’albicocca, un pomodorino o un pezzetto di peperone, per loro sarà normale poi mangiarli anche in queste occasioni. Frutta e verdura oltretutto apportano anche acqua che le nostre cellule assorbono molto bene. Pensate alla vitamina C, ai carotenoidi che Madre Natura ci fornisce generosamente… insomma perché alimentarsi con cibi fittizi quando già l’estate è un’esplosione di colori. È decisamente molto meglio assumere “acqua e clorofilla” piuttosto che zuccheri e aromi artificiali.
  • Prima di uscire di casa, applicare sulla pelle un buon OLIO VEGETALE BIO prima ancora di mettersi la protezione solare. Questo non solo la idraterà maggiormente ma la aiuterà a proteggersi ulteriormente dai raggi UV. Gli effetti che si potranno osservare con l’utilizzo di un buon olio vegetale saranno una pelle più luminosa (= idratata) e che manterrà più a lungo l’abbronzatura.
pelle al sole

Quali oli preferire per la pelle al sole?

Ovviamente oli vegetali biologici, conservati in una bottiglietta di vetro scuro, meglio se blu.
Sono consigliati ad esempio i seguenti oli: di sesamo che riesce a bloccare il 30% dei raggi UV, olio di jojoba, olio di crusca di riso che contiene il gamma orizanolo o il classico olio di mandorle o, come facevano le nostre nonne, il classico olio extravergine d’oliva. Provare per credere…

  • Scegliere in maniera oculata i PRODOTTI SOLARI che sono formulati per offrire da una parte la massima protezione della pelle e dall’altra l’abbronzatura desiderata. Sfatiamo il mito che più la protezione è alta e meno ci si abbronza. Più la protezione è alta e maggiore è il tempo in cui possiamo stare esposti ai raggi UV senza sviluppare eritema. Viceversa meno protettivo è il solare e meno tempo abbiamo a disposizione per prendere i raggi UV senza scottarci. Si deduce che “più alta è la protezione e meno massacriamo la nostra pelle”. Lo scopo di una crema fotoprotettiva non è quello di aumentare il tempo di esposizione solare, ma quello di permettere un’esposizione senza rischi. Supponendo di aver scelto un buon prodotto solare, non fate i tirchi ed applicatene in una quantità generosa in tutte le parti del corpo, compreso le orecchie, i piedi, la parti calve della testa, cavo popliteo.
pelle al sole
  • Cosa usare DOPO L’ESPOSIZIONE al sole? Un detergente corpo molto delicato e lenitivo, che non fa schiuma. Ottimo è l’olio detergente che non solo pulisce in modo rispettoso la pelle ma anche la nutre. A seguire, una crema doposole lenitiva a base di aloe, vitamina B5, vitamina E, coenzima Q10, liquirizia, allantoina. Dato che la pelle è stata sottoposta all’azione di radiazioni elettromagnetiche, accertarsi che le sostanze citate sopra siano inserite in un prodotto fatto con sostanze dermocompatibili perché un conto è la pelle che riceve l’aloe e petrolio o aleo e siliconi ed un conto è che la riceva da un prodotto che ha oli vegetali bio. Come sappiamo benissimo ci sono moltissime qualità di vino rosso, alcune di scarsa qualità e altre eccellenti… alla stessa maniera lo vale per i cosmetici che applichiamo sulla nostra pelle.

Vitamina D e sole

MI PROTEGGO O NO? La vitamina D viene sintetizzata dalla pelle ed attivata dai raggi solari UV-B. E’ sufficiente prendere sole 3 volte a settimana su gambe e braccia per svilupparla. Detto questo la domanda che spesso sorge è la seguente: è necessario proteggersi dal sole oppure non serve? I dermatologi sono esagerati oppure sono obiettivi? Come sempre la risposta migliore sta nel mezzo. Quindi:

  • Esporsi al sole gradualmente, se si è al mare soprattutto nei primi giorni, alternando sole ed ombra, per permettere alla pelle di acclimatarsi al sole. Più chiara è la pelle, più lentamente si aumenterà il tempo di esposizione.
  • Ridurre al minimo l’esposizione della pelle al sole tra le 11 e le 16 (ora legale), ore in cui l’irraggiamento è massimo. Pianificare le attività all’aperto nel primo mattino e nel tardo pomeriggio. Prendere sole dopo le 16 vi farà diventare più scuri per la maggior presenza di UV-A.
  • Durante l’estate in generale, se non siamo in vacanza al mare ma in città, impegniamoci a prendere il sole 3 volte a settimana su braccia e gambe, perché questo farà attivare il 90% della nostra vitamina D. Siccome i raggi UV-B sono quelli che attivano la vitamina D, è sufficiente nelle ore sconsigliate esporsi per un breve tempo di 15-20 minuti circa.
  • Durante l’inverno possiamo pensare a fare qualche lampada a bassa pressione per stimolarne l’attivazione. Il solarium a bassa pressione contiene una piccola percentuale di raggi UV-B che invece quelli ad alta pressione non li contengono.

Altre semplice regole di buonsenso per essere gentili con la pelle al sole

Per gestire al meglio il sole, ecco altri consigli basati sul buonsenso che sono conosciuti, ma che ogni tanto dimentichiamo:

  •  Se il cielo è nuvoloso non dimenticare di applicare ugualmente lo schermo solare: l’80% dei raggi UV passano attraverso le nubi e raggiungono la nostra pelle.  Si dice che le “migliori ustionate” sono quando il cielo è coperto! Attenzione anche al vento. La freschezza che dà alla pelle può indurre ad allungare incautamente i tempi di esposizione con maggiori rischi di scottature.
  • Sotto l’ombrellone proteggersi ugualmente: stare all’ombra è di aiuto ma non difende dalle radiazioni riflesse o diffuse. Stesso discorso vale se siamo sulla neve o in qualche ghiacciaio in montagna
  • Attenzione ai farmaci. Alcuni farmaci possono aumentare la sensibilità al sole. Se state assumendo un farmaco, prima di esporvi al sole, chiedete sempre consiglio al vostro medico o al farmacista.
  • Usare sempre gli occhiali da sole. Anche gli occhi possono subire danni dai raggi ultravioletti come la retinopatia. Proteggiamoli con lenti di buona qualità, in grado di schermare i raggi UV. Importantissima anche qui è l’alimentazione ricca di carotenoidi che proteggono la nostra retina.
  • Non usare mai profumi o deodoranti profumati quando ci si espone al sole: si eviteranno possibili macchie sulla pelle. Esempio tutte le fragranze agrumate, la vaniglia vanno proprio evitate!

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