Un alimento di stagione è molto più della somma delle sue componenti chimiche, questo è ciò che intendo quando parlo di sinergia nutrizionale.

Ciò significa che un alimento di stagione, non raffinato dà un vantaggio nutrizionale in termini di salute che nessuno dei nutrienti da solo e neppure tutti insieme possono dare.

Effetti negativi della raffinazione dei cibi

Esempio 1: Raffinazione dei cereali

raffinazione cibi

Con la raffinazione sono indiscutibilmente persi:

  • tutte le vitamine del gruppo B
  • le fibre
  • gli antiossidanti
  • le proteine
  • i preziosi acidi grassi omega3

….I rulli per la macinazione del grano introdotti in Europa nel 1870 hanno segnato l’inizio della trasformazione industriale del nostro cibo, riducendolo alla sua essenza chimica e accelerandone la sua assimilazione.

Nel 1930, con la scoperta delle vitamine, la correlazione tra i casi di pellagra e beriberi esplosi in quegli anni e la carenza di nutrimenti dei cereali integrali, si cominciò a capire l’importanza del cereale integrale.  I mugnai prontamente cominciarono ad arricchire i cereali raffinati con vitamine del gruppo B e  questo permise di curare le malattie da carenza più ovvie.

È ben più difficile curare le affezioni croniche che specifiche malattie da carenza!

E’ solo con il 1996 che le autorità sanitarie capirono che questa strategia di integrazione degli alimenti non può risolvere tutti i problemi causati dalla raffinazione dei cereali. Quindi pensare che un cereale integrale sia l’equivalente di una farina bianca a cui si sono aggiunte delle vitamine del gruppo B, è storia ufo! Gli alimenti hanno una complessità di sostanze tali per cui arrivano alle nostre cellule nei giusti dosaggi, sono protette dall’azione degli acidi dello stomaco e possiedono la giusta capacità di favorirne l’assimilazione.

La raffinazione dei carboidrati sembra implicata in molte patologie croniche come diabete, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. Difatti sempre più nutrizionisti ora spingono verso il consumo di cereali integrali che riducono il rischio di tali malattie.

Nel 2003 l’ American Journal of Clinical Nutrition ha pubblicato uno studio in cui si dimostrava che nessuno di quei nutrienti da solo può spiegare le virtù dell’alimento completo. L’analisi dei singoli nutrienti non permetteva di capire i miglioramenti nello stato di salute dei consumatori di cereali integrali.

Esempio 2: fruttosio ed alimenti vitaminizzati

sinergia nutrizionale

E come abbiamo visto per la raffinazione dei cereali, questi importanti concetti valgono sempre. Valgono per il latte, per il fruttosio e per tutti gli alimenti vitaminizzati o integratori chimici di oligoelementi.

Negli ultimi 30 anni il consumo procapite di fruttosio è aumentato del 25%. In natura il fruttosio è una cosa rara e preziosa, contenuta soprattutto nella frutta molto matura, dove però si accompagna alle fibre (che ne rallentano l’assorbimento) e a preziosi micronutrienti.

Madre Natura ha pensato bene a regalarci questa molecola, facendo però in modo che il suo assorbimento sia graduale e compensato da altre sostanze. Viceversa il fruttosio che si trova in commercio ovviamente non è estratto nè dalla frutta come si è soliti pensare nè presenta altre sostanze nutritive. Il fruttosio che si trova in commercio è ricavato dal mais (OGM?) come sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio (55% fruttosio e 45% glucosio)… ciò che gli americani definiscono “la più potente arma di distruzione di massa”.

Sinergia nutrizionale

Madre Natura ne sa più di noi in fatto di nutrienti e di cibi benefici per noi e allora perché non apportare qualche semplice cambiamento nell’alimentazione?

Approfondisci leggendo anche il seguente articolo Mangia sano solo ciò che la tua bisnonna potrebbe conoscere come cibo

sinergia nutrizionale

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