Per più di un secolo il sistema americano ha puntato nel settore dell’alimentazione umana ad AUMENTARE LA QUANTITÀ ed ad ABBASSARE I PREZZI nell’ottica, ovviamente, di trarre un maggior profitto.
Purtroppo numerose aziende alimentari americane e non, hanno seguito questo tipo di marketing volto a produrre enormi quantità di cibo di bassa qualità, venderlo confezionato in packaging sempre più sfiziosi, maneggevoli e a prezzo stracciato.
Il risultato del mangiare in questo modo lo sappiamo tutti quanti, si rivolta contro la salute della persona.
Per mantenersi in salute con il cibo, la regola è esattamente contraria:
“mangiare di meno e spendere di più!“
Perché spendere di più e mangiare di meno?
- Il cibo migliore (sia in termini di gusto che di qualità nutrizionale) è più caro perchè è stato prodotto con più cura ed in modo non intensivo. Vale sia per l’agricoltura che per l’allevamento. Quindi si parte da una materia prima di elevato valore nutritivo, che non vuol dire assolutamente di elevato contenuto calorico. Vuol dire che l’insalata sa veramente di insalata e che contiene tutti i sali minerali effettivi. Vuol dire che la rucola ha il gusto pungente e vuol dire che quando si cucinano i broccoli, si “impesta” tutta la casa.
- Purtroppo non tutti se lo possono permettere, ma chi lo può fare, deve farlo. Perchè? Perchè questo andrebbe a favore sia della propria salute (che rischia di migliorare!!!) sia di tutti i piccoli agricoltori ed allevatori che lavorano puntando alla qualità e non alla quantità. Si manterrebbe in vita il sistema a difesa dell’ambiente e della propria salute, boicottando questa facile permessività a tutto ciò che non è cibo vero. Sostenere questa produzione vuol dire anche favorire un commercio più etico che non solo non sfrutta le risorse dell’ambiente o maltratta gli animali, ma riconosce anche il valore dei lavoratori.
- Più l’alimento è di elevata qualità e più se ne tende a mangiare di meno, perchè si rimane più sazi, dal momento che il corpo riceve tutti i nutrienti necessari. Si è più appagati e questo non porta la persona a ricercare altro cibo dopo 1 ora che ha finito di pranzare. Non solo le cellule vengono veramente nutrite ma c’e’ anche qui il “rischio” di rallentare l’invecchiamento!!!!!!!!
Eh già perchè l’alimentazione ipocalorica ha vantaggi nel non stressare il corpo, nel non fabbricare troppi radicali liberi e nel prolungare la vita (vedi le isole dei centenari, in Giappone- Okinawa ed in Sardegna).
Ma perché è così difficile mangiare bene?
- Ci sono persone che hanno perso la percezione del senso della sazietà, smettono di mangiare non quando si sentono sazi (stimoli interni) ma quando vedono il piatto vuoto (stimoli esterni). L’idea di mangiare poco a livello inconscio fa paura (paura di morire di fame) e non trovano sufficienti motivi per cambiare.
- Ci sono persone che non hanno molto tempo da dedicare in cucina per la vita frenetica che hanno. Forse qui la soluzione viene se si pensa a come organizzarsi e pianificare la “settimana culinaria” senza lasciare al caso che cosa mangiare. Chi arriva all’ultimo momento prepara quello che ha in casa, subendo cosi’ gli effetti di scorrette combinazioni alimentari.
- Forse non si riflette mai abbastanza sul fatto che negli anni ’60 la maggior parte del reddito familiare veniva speso per acquistare il cibo. Quello per le cure mediche era minimo. Oggi purtroppo abbiamo fatto il contrario! La spesa per il cibo è scesa, mentre quella per le cure mediche è aumentata.
Mangiare meno e spendere di più: in fondo si tratta sempre di scelte
I soldi si spendono, ma è come li spendiamo che fa la differenza.
Meglio arricchire i verdurai, i pescatori ed allevatori piccoli o le farmacie?
Meglio vivere al 100% delle proprie forze quando si e’ giovani o vivere al di sotto delle proprie potenzialità (perchè pieni di piccoli acciacchi) per arrivare alla fine a spendere la maggior parte dei nostri soldi nei medicinali?
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